Parla il fondatore di V Marine, sponsor dell’A.S. Roma Ciclismo: «La nautica è sempre stata la mia passione, fin da quando avevo quattro anni»
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di Luca Pelosi (Il Romanista)
Se si potesse costruire una barca a pedali, probabilmente la costruirebbe lui. Cioè Vincenzo Soria, fondatore e vera e propria “anima” di V Marine, da ormai venti anni rivenditore ufficiale di Azimut Yachts, cioè il primo produttore al mondo di barche fino a 24 metri.
Se si parla di nautica, potrebbe fare qualsiasi cosa e molte le ha già fatte: dal correre, dato che è stato vicecampione del mondo endurance e ha tanti progetti che riguardano le barche veloci, al creare un’azienda in maniera sana e responsabile, che si è allargata anche in Francia, fino al dedicarsi anche a water toys come ski bob, jet ski, gommoni e giubbotti salvagente.
Se si parla di bicicletta, ecco che lo troviamo accanto all’A.S. Roma Ciclismo, di cui è vicepresidente e sponsor. Perché da buon uomo di mare, sa sempre allargare l’orizzonte. «Mio padre – ci racconta – aveva una collezione della rivista ‘Nautica’. Io le leggevo tutte, cercavo di capire ogni aspetto, mi divertivo a vedere come distinguere una barca dall’altra». Finché un giorno, quando Vincenzo aveva non più di 8-9 anni, si ritrova ad interloquire con Azimut Yachts e a condurre la trattativa per una barca, il cui acquisto aveva consigliato al padre. Arriva poi l’appuntamento. Cioè il momento in cui, alla presenza del padre, un armatore, i dirigenti di Azimut Yachts chiedono: «Ma con chi abbiamo parlato?». Risposta pronta: «Con mio figlio». Aveva fatto le domande giuste, dimostrando una competenza che oggi non tutti gli armatori hanno. «Ho comunque seguito un percorso di studi per seguire le orme di mio padre, finché il giorno dopo aver concluso il master in economia, mi chiamò Paolo Vitelli di Azimut per lavorare con lui. Ero avviato al lavoro in una multinazionale in Sudafrica e invece iniziai subito con la nautica». La seconda svolta arriva di fronte alle insistenze di Azimut, che lo vuole come concessionario per il Nord Italia. «L’Italia – ci racconta – è frazionata tra più concessionari. Il nord-ovest però è la parte più ricca, così per quattro anni ho fatto su e giù con Roma, ci siamo allargati alla Francia e mi sono trasferito definitivamente a Torino». Così ‘V Marine’ diventa ‘dealer’ non solo di Azimut, ma anche di Pirelli Tecnorib e non si ferma. Perché in mare non ci si ferma mai. «Ho sempre cercato di seguire un percorso responsabile e ragionevole, creando una struttura sempre più solida e un network di aziende partner che collaborano sul territorio». Allargare l’orizzonte, appunto, da uomo di mare. «Una volta diventato rivenditore ufficiale di Azimut, non volevo essere solo quello. Così siamo arrivati a vendere le barche di Pirelli Tecnorib e i gommoni extralusso. Prodotti che diventano simbolo di lifestyle, non solo semplici barche».
Il richiamo di Roma, però, c’è sempre stato. Ed è stato ascoltato. «Ci siamo allargati anche alla nostra regione di origine e abbiamo inaugurato a Ponza la prima Lounge Azimut Yachts». Un momento di ritrovo in cui gli armatori diventano un vero e proprio club, iniziative che di solito realizza la casa madre, e che invece a Ponza è stata realizzata da un rivenditore. Così attorno a lui si crea piano piano una rete che va oltre la nautica, perché magari mette insieme anche settori come vini, automobili e altro. Il tutto grazie alla credibilità dimostrata negli anni da V Marine di fronte ai marchi più prestigiosi. «Un evento indimenticabile – conclude Soria – è stato quando riuscimmo a chiudere la piazzetta di Portofino per un evento esclusivo che comprendeva prove riservate a bordo di uno yacht e una serata di cui, a più di un anno di distanza, nell’ambiente ancora si parla».
Concludere, però, è il verbo sbagliato per Vincenzo Soria, che continua ad allargare un orizzonte che ha sempre visto ampio. Da figlio di un armatore, sa benissimo di cosa ha bisogno la nautica, ha saputo interpretarlo negli anni con passione, dedizione e credibilità. I figli si sono già iscritti a scuola di vela, perché la vera educazione nautica si fa lì, sulla barca a vela. La loro mamma, Priscilla Baldesi, responsabile ufficio stampa dell’A.S. Roma Ciclismo, ogni tanto pensa che «se un giorno ci separeremo, non sarà per una donna, ma per una barca». Impossibile, perché la prossima sarà una barca con i pedali.