Il 19 giugno anche l’A.S. Roma Ciclismo parteciperà alla granfondo più dura d’Europa
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di Luca Pelosi (Il Romanista)
È la granfondo più dura d’Europa. Ma all’A.S. Roma Ciclismo non fa paura, anzi. Ancora una volta la squadra giallorossa è pronta ad affrontare la “Sportful Dolomiti Race”, che si svolgerà il 19 giugno con partenza da Feltre e arrivo, dopo aver attraversato Passo Croce D’Aune davanti al monumento a Tullio Campagnolo, sempre a Feltre, nel cuore storico della città, cioè Piazza Maggiore. Prima, anche Passo Rolle, Passo Manghen, Passo Brocon e Cima Campo nel percorso più lungo, che coincide anche con una tappa del Giro d’Italia. Ben 204 chilometri per un dislivello totale di 4900 metri nel percorso Granfondo, 120 per un dislivello di 3200 metri nel percorso Mediofondo. Il passo Manghen, con 2047 metri, è la cima più alta. Prima e dopo, si fatica. Prima del 19 giugno, però, c’è sempre una grande emozione. Dopo, c’è sempre una grande soddisfazione. E già sono due ottimi motivi per cui vale la pena partecipare a questo appuntamento che anche quest’anno vedrà l’A.S. Roma Ciclismo presente. «Saremo una decina – ci racconta Nazzareno Asci, responsabile del Team Strada – e anche con qualche ambizione. Contiamo in campo femminile su Serena Polidori e Romina D’Angelis, che forse potrebbe cimentarsi con il percorso lungo, ma lo deciderà sul momento in base alle sue sensazioni. Siamo sempre molto contenti di partecipare a un appuntamento che, sia per la collocazione geografica sia per la bellezza e la durezza del percorso, ha un carattere internazionale perché vede partecipare ciclisti da tutta Europa».
L’A.S. Roma Ciclismo è ormai di casa, sulle alpi bellunesi. «Veniamo volentieri sia perché la bellezza dei paesaggi già da sola ripaga di tutto, sia perché c’è un’ottima organizzazione. L’unica difficoltà è legata al fatto che a Feltre non ci sono molte strutture alberghiere, ma già da tempo abbiamo trovato una ottima soluzione a poco meno di 20 chilometri di distanza, dove la proprietaria della struttura che ci ospita è sempre pronta a venirci incontro. Naturalmente non ci spostiamo alla partenza in bicicletta, soprattutto perché dopo uno sforzo simile sarebbe molto duro anche solo rientrare in albergo, ma ci troviamo molto bene, siamo contenti di esserci e, come detto, anche con qualche ambizione».
Serena Polidori e Romina D’Angelis, già nominate, per una gara che fa parte del circuito Prestigio e che quindi va affrontata al meglio. Ma la bellezza del ciclismo su certi percorsi sta anche nel fatto che c’è posto per qualsiasi tipo di approccio. «Il tempo massimo consente anche a chi, come alcuni dei nostri “maschietti”, vorrà semplicemente godersi la bellezza del percorso, di farlo. Magari approfittando di tutti i ristori, e affrontandola per la gioia di stare in bici». Ma sempre faticando. «Il percorso Mediofondo si è un po’ allungato. Inoltre a un certo punto c’è un muro di circa 200 metri ripidissimo. Una volta c’era una squadra di rugby che si allenava lì vicino e allora l’organizzazione si è accordata affinché i giocatori potessero spingere i ciclisti in difficoltà. Tutto lecito, naturalmente, perché stabilito prima. Però rende l’idea della durezza di un percorso col quale non si può scherzare per goderselo appieno. Certo, per chi è del nord è più facile trovare strade simili su cui potersi allenare, noi non abbiamo questa possibilità, ma come sempre ognuno è pronto a dare il meglio di se stesso».