foto di museociclismo.it
—
di Luca Pelosi (Il Romanista)
Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, l’A.S. Roma Ciclismo vive una fase cruciale della sua storia, ben raccontata nel libro “A.S. Roma Ciclismo – 90 anni di storia in bicicletta” di Enzo Vicennati. La fine della Polisportiva Roma nel 1967 cambia le cose, ma non lo spirito di una squadra che viaggia verso i cinquant’anni di attività ma che sa già che sarà dura trovare nomi all’altezza del passato. Eppure, le speranze non mancano e sono legate ai nomi di Fratini, Lucarini, Proni e Bruni.
Umberto Proni nel 1972 ha già compiuto trent’anni ma ha alle spalle una vita in bicicletta, iniziata seguendo a ruota il padre Riccardo quando la famiglia viveva a Casal Bertone, e proseguita in tante altre società, compresa quella che il grande Bruno Monti ha messo in piedi ad Albano. Dopo una ottima carriera da professionista, torna dilettante e continua a vincere con la maglia della A.S. Roma. Insieme a Pietro Chiappini e Vinicio Corridi, che guida l’ammiraglia, si decide di farne proprio un direttore sportivo in corsa. In squadra ci sono sette giovani, lui gestisce tattica e posizioni nel gruppo, si toglie belle soddisfazioni sia legate alle sue prestazioni sia ai risultati di squadra.
E così, alla fine, l’A.S. Roma Ciclismo che è uscita dalla non più esistente Polisportiva, finisce gioco forza col rientrarci. Non certo a livello organizzativo, ma il riconoscimento al valore del lavoro fatto da tutti non manca e così proprio Umberto Proni viene premiato dal presidente Gaetano Anzalone, che è a capo della Roma dal 1971 al 1979, ma che è sempre stato un uomo di sport e non manca di dimostrare quanto l’attenzione del mondo giallorosso sia sempre viva su chi porta i colori della città in giro per le strade d’Italia.
L’A.S. Roma Ciclismo, in fondo, non si è mai staccata.
—
Acquista A.S. Roma Ciclismo – 90 anni di storia in bicicletta (di Enzo Vicennati) e rivivi le gesta dei campioni giallorossi!