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Il destino di Roma Calcio e Roma Ciclismo è legato da sempre. Ciò che è stato evidente non solo fin dai primi anni di vita del sodalizio giallorosso, nato nel 1927 con le sezioni calcio, ciclismo e atletica, non solo dai tanti successi arrivati in bicicletta negli anni, ma proprio da ciò che accadde nel momento in cui le due strade sembravano doversi separare. Ci riferiamo al 1967, quando la trasformazione della Roma in S.p.A. comportò l’abbandono dello sport dilettantistico, in ottemperanza a una legge dello stato, e di conseguenza lo scioglimento della polisportiva. Ogni sezione proseguì da sola, ma solo una rimase profondamente legata alla “casa madre”. Non solo perché la sede rimase la stessa, in Via Lucrezio Caro, ma anche perché la sezione ciclismo seppe prontamente riorganizzarsi. Il presidente era Renzo Baldesi, le anime della società Vinicio Corridi e Pietro Chiappini e ai primi anni 70 ci fu anche il decisivo apporto dell’esperienza di Umberto Proni. Così, l’A.S. Roma Ciclismo, rientrò subito non dalla finestra, ma dalla porta principale nella famiglia giallorossa. Un momento simbolico avviene proprio negli anni 70, quando il presidente Gaetano Anzalone premia proprio Umberto Proni. Gaetano Anzalone è sì il presidente della Roma calcio, lo sarebbe stato dal 1971 al 1979, ma è sempre stato un uomo di sporto e non manca mai di dimostrare quanto l’attenzione del mondo giallorosso sia sempre viva su chi porta i colori della città in giro per le strade d’Italia.
L’A.S. Roma Ciclismo, in fondo, non si è mai staccata. La fine della Polisportiva cambia le cose, ma non lo spirito di una squadra che viaggia verso i cinquant’anni di attività ma che sa già che sarà dura trovare nomi all’altezza del passato. Eppure, le speranze non mancano e sono legate ai nomi di Fratini, Lucarini, Proni e Bruni.
Come riportato nel libro di Enzo Vicennati “A.S. Roma Ciclismo – 90 anni di storia in bicicletta”, Umberto Proni nel 1972 ha già compiuto trent’anni ma ha alle spalle una vita in bicicletta, iniziata seguendo a ruota il padre Riccardo quando la famiglia viveva a Casal Bertone, e proseguita in tante altre società, compresa quella che il grande Bruno Monti ha messo in piedi ad Albano. Ha compiuto 80 anni lo scorso 28 agosto, è membro di una famiglia di ciclisti che oltre al padre Riccardo comprende anche i fratelli Franco e Luciano, e poi successivamente i figli Fabrizio e Alessandro (professionista dal 2007 che ha corso con Quickstep, ISD, Acqua & Sapone, Farnese Vini, Vini Fantini). Tutti grandi protagonisti in sella.
Insieme a Pietro Chiappini e Vinicio Corridi, che guida l’ammiraglia, si decide di fare di Umbero Proni proprio un direttore sportivo in corsa. In squadra ci sono sette giovani, lui gestisce tattica e posizioni nel gruppo, si toglie belle soddisfazioni sia legate alle sue prestazioni sia ai risultati di squadra. Lui è un passista scalatore che sapeva cavarsela anche negli sprint, un corridore vincente che ha tagliato per primo il traguardo più di 200 volte. Ha sicuramente scritto pagine importanti nella storia delle due ruote nella nostra regione e non solo.
L’A.S. Roma Ciclismo regala sempre grandi prove di squadra. I successi non mancano. Umberto Proni nel 1973 diventa campione regionale su pista, ma è proprio l’organizzazione e la crescita dei ciclisti giallorossi che glidanno grandi soddisfazioni. Il 10 aprile 1974 si parla esplicitamente di “grosso cappotto dei lupacchiotti dell’A.S. Roma” nel trofeo De Stefano. Giuseppe Lucarini, Umberto Proni, Maurizio Gasparini, Franco Ferranti e Antonio Tomassi sono i primi cinque della classifica finale e sono tutti giallorossi. “Grande felicità – scrive “il Tifone” – per Renzo Baldesi e Pietro Chiappini, che da un capo all’altro dell’anno dedicano le loro migliori attenzioni ai ragazzi del sodalizio. La Roma ciclistica, con il suo bellissimo cinque a zero, si è presa il lusso di far finire dietro tutte le altre compagini vanamente coalizzate contro i suoi uomini”. E il fatto che a scrivere le cronache ciclistiche sia un giornale prettamente calcistico, “Il Tifone”, conferma quanto nella percezione generale la sezione ciclismo non si sia mai staccata dalla “madrepatria” calcistica. L’8 maggio 1974 alla Coppa Fioravanti è un dominio della Roma con Umberto Proni che vince su Maurizio Gasparini. Questa la cronaca di Fausto Giustini: “Proni-Gasparini, Gasparini-Proni. Non è un gioco di parole, ma la sintesi del felice momento attraversato dall’A.S. Roma cara a Renzo Baldesi e Pietro Chiappini. Per non parlare dell’amico Vinicio Corridi, che quando vede sfrecciare i suoi ragazzi vittoriosi addirittura trascolora. Questa volta è stato Proni ad avere la meglio su Gasparini nel Gran Premio Montorio, valevole per l’assegnazione della Coppa Fioravanti, organizzata dai sempre attivi dirigenti del Velo Club Forze Sportive Romane. Alle spalle dei due si sono piazzati Claudio Fenizi e, a completare il successo giallorosso, Giuseppe Lucarini e Franco Ferranti. Altra grossa vittoria della A.S. Roma, quindi, con quattro uomini di punta nei primi cinque posti. La corsa è stata condotta sul filo dei quaranta chilometri orari, cosa che ha messo a nudo le lacune di coloro che si erano presentati al via in condizioni di bassa carburazione. Al resto hanno pensato gli scatenati romanisti, che si sono addossati il ruolo di protagonisti. Meritevoli di citazione anche Mastrototaro, Ciffarelli, Peloso, Carovillano ed Agrati, molto generosi”.
E’ sempre “Il Tifone”, che oltre a parlare di calcio, parla di ciclismo perché c’è la Roma. Lo fa spesso anche il periodico “Giallorossi”, che nasce nel 1971. Il destino di Roma Calcio e Roma Ciclismo è legato da sempre.