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di Luca Pelosi (Il Romanista)
16 maggio 1954, Stadio Olimpico. Prima di Roma-Bologna, partita valida per la trentaduesima giornata di campionato, l’A.S. Roma organizza una sfilata di tutti i suoi atleti. Tutti, compresi quelli delle discipline appartenenti alla Polisportiva, cui il ritorno di Renato Sacerdoti alla presidenza ha dato un nuovo impulso. E’ un giorno storico, per la Roma e in particolar modo per la sezione ciclismo, che viene designata come capofila di tutta la Polisportiva. Dopo i calciatori, infatti, i primi a rappresentare i colori giallorossi sulla pista dell’Olimpico sono propri i ciclisti, alla presenza del presidente della Figc Ottorino Barassi.
Il Corriere dello Sport racconta diffusamente della “bella sfilata dei tesserati delle varie sezioni della grande società giallorossa”. L’evento viene descritto come “pratica dimostrazione che il grande sodalizio capitolino non vive del passato e del presente della squadra di calcio, ma ha una vita rigogliosa, prolifica, che estende il suo abbraccio verso specialità sportive che hanno pieno diritto di cittadinanza nel grande, concertato dielogo dell’attività agonistica nazionale. Su questo tema ideale si sono articolate le variazioni cromatiche, in chiave giallorossa, che prima della partita Roma-Bologna hanno creato un eccezionale spiegamento di giovani forze e hanno dimostrato alle molte decine di migliaia di persone che la Roma ha un brillante seguito di appassionati, non solo sugli spalti, ma sui campi di gioco, sulle strade, sulle piscine, sulle piste”.
Sfila per prima la sezione calcio, non solo con la prima squadra, ma anche con la squadra riserve e ben sei rappresentative giovanili. Sfilano anche alcuni degli eroi dello scudetto vinto nel 1942. Poi iniziano a sfilare le altre sezioni e la capofila è proprio l’A.S. Roma Ciclismo. Un dato da non sottovalutare. Non solo, infatti, la sezione ciclismo c’era fin dal 1927, insieme alla sezione atletica leggera, ma era sempre stata percepita come la capofila della polisportiva. Per i risultati, per i numeri, per ciò che rappresentava e che rappresenta ancora, perché il fatto che sia l’unica ancora esistente e che non abbia mai interrotto la sua attività non può essere casuale. “Sezione ciclismo – così inizia l’articolo del Corriere dello Sport – orgogliosa dei suoi Bruno Monti e Nello Fabbri, delle 4 vittorie nella Coppa Italia, del Campione del Mondo 1952 dei dilettanti Luciano Ciancola, dei suoi primati. Sulle fruscianti ruote delle biciclette si soffermava la carezza e l’augurio di un pubblico che, nel cuore fasciato di giallorosso, portava l’orgoglio per una sezione che ha sempre detto autorevolmente la sua parola in campo nazionale e internazionale”. Documentazione dell’evento si trova anche nella “Storia Illustrata della Roma” curata da Ezio Saini, in cui si legge: “La sezione Ciclismo ha inquadrato, per il 1954, una valente schiera di 52 atleti, tra i quali Bruno Monti e Nello Fabbri. Questa classica e antica sezione giallorossa ha continuato ad aggiungere nuovi allori con le vittorie individuali e collettive, alla sua storia già costellata di successi”. Il presidente era Armando Lugari, il direttore sportivo Pietro Chiappini, il segretario generale Alessandro Bianchi.
Sfilano poi la sezione baseball che, nata nel 1952, aveva partecipato al campionato nazionale di Serie B, conquistandosi la promozione in Serie A e partecipando a numerosi tornei internazionali. Sfila la sezione hockey e pattinaggio, nata nel 1953, che comprende anche corsa, hockey sy pista e pattinaggio artistico. Sezione che vanta titoli italiani con Lori (10.000 su pista) e Brilli (5.000 su pista). Celebrate le vittorie anche della squadra di hockey e di pattinaggio artistico. Tre le squadre nella pallacanestro, con un quinto posto in Serie A della squadra maschile guidata da Carlo Cerioni, la vittoria nel campionato regionale dei Cadetti e il secondo posto nei Giovanissimi, mentre la squadra femminile aveva vinto il proprio girone in Serie C. Tanti e vincenti anche gli atleti delle sezioni nuoto e pallanuoto (tra cui il capitano del Settebello Maurizio Mannelli).
“E’ dunque su una vasta scacchiera che l’Associazione Sportiva Roma svolga la propria multiforme attività – recita sempre “La Storia Illustrata della Roma” di Ezio Saini – Perciò le schiere dei suoi sostenitori continuano ad ingrossarsi, mentre i gagliardetti, solennemente consegnati agli atleti nel maggio del 1954, si alzano vittoriosi sui campi, sulle piste, nelle piscine, nelle palestre, e rinnovano il mito dell’eterna giovinezza di Roma”. Un mito che aveva preso forma nel 1927 con le prime vittorie ottenute dalla sezione Ciclismo, che nel 1954 era stata designata come capofila e rappresentante ideale di tutte le altre sezioni e che ancora oggi custodisce e valorizza la memoria di un ideale giallorosso, romanista, quindi eterno.