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di Luca Pelosi (Il Romanista)
CATENACCIO: SEI SUCCESSI IN TRE SETTIMANE PER L’A.S. ROMA: IL RACCONTO DELLE DUE VITTORIE DI LIVIO TRAPE’ E ADRIANO MASSI E DEI TRIONFI DEI GIOVANI CARLONI E BELLAGAMBA
Si avvicinano i Giochi olimpici di Roma 1960 e, anche se nessuno può ancora immaginare che arriveranno due medaglie tutte giallorosse da parte di Livio Trapè, l’A.S. Roma Ciclismo è in un periodo di grande spolvero. Il 1958 inizia con una serie di successi che regalano spesso ai ragazzi seguiti da Pietro Chiappini i titoli dei giornali.
Il 27 aprile 1958 proprio Livio Trapè domina nella trentaquattresima edizione della “San Pellegrino”, prova che si disputa nei dintorni di Tarquinia. Una settimana prima il futuro campione olimpico aveva vinto il Gran Premio di Apertura a Gradoli in una maniera spettacolosa, con ben cento chilometri di fuga solitaria e arrivo con 1’10” di vantaggio su un altro giallorosso, cioè Loreto Perna, e più di 4 minuti su Salvatore Morucci, che per quella stagione veste la maglia della Lazio. Una settimana dopo, rieccolo vincere su un percorso duro, adatto alle sue possibilità di fondista. “Anche stavolta – scrive il Corriere dello Sport – Trapè ha vinto per distacco, imponendosi su avversari di indiscussa classe e dopo aver concluso, come l’altra volta, una fuga di circa ottanta chilometri. I suoi avversari hanno i nomi di Aru, Grillotti e MOrucci. Quindi elementi temibili sotto ogni punto di vista ma che lui ha saputo regolare con forza e intelligenza piantandoli in asso all’ulitmo giro del circuito cittadino, precisamente a quindici chilometri dal traguardo. Abbiamo detto con forza, in quanto insieme con i tre, aveva iniziato il primo giro del circuito cittadino e questi tre non erano affatto propensi a lasciaro andare fino a che impotenti di fronte alle continue e potenti strappate sulle dure e corte salite, hanno dovuto cedere il passo al più forte, al più agguerrito”. Il corridore dell’A.S. Roma viene elogiato per aver saputo dosare bene le forze e per essere stato sempre attento a osservare le mosse degli avversari, senza preoccuparsi eccessivamente per i piccoli tentativi di fuga di qualcuno, sapendo che si trattava di fuochi di paglia. Trapè ha poi saputo attaccare al punto giusto e condurre a termine una fuga lunga, di fronte alla quale tanti altri avrebbero fallito. “Calmo e regolare nella pedalata – prosegue il Corriere dello Sport – Livio Trapè, senza perdere mai battuta, tenendo un ritmo costante e brioso, è stato il Trapè dei giorni migliori, quando al traguardo con il visto fresco e composto in un aperto sorriso alzava la mano per salutare la folla plaudente e inconsciamente la sua vittoria”.
Una settimana dopo, il 4 maggio, altro successo dell’A.S. Roma. Stavolta lo frima Adriano Massi, che vince il primo alloro da allievo, vincendo in volata il Gran Premio Atala Concordia. Già nell’anno precedente il giallorosso si era imposto tra i giovani più interessanti e a inizio stagione conferma il suo valore. “All’inizio della salita del Platone – racconta sempre il Corriere dello Sport – si è avuta qualche scaramuccia, ma senza convinzione da parte di Montuori, Carloni e qualche altro. Poi la successiva discesa ha riportato le cose allo stato primitivo, tanto che sul traguardo si è presentato un gruppo di almeno 25 unità per disputare la volata. All’arrivo Massi ha modo di sfoderare il suo prodigioso sprint battendo con facilità il compagno di colori Pietro Tagliaferri e gli altri”. Tra i primi dieci, ci sono ben cinque romanisti.
Passa una settimana e l’11 maggio ecco un’altra vittoria giallorossa. Stavolta la firma Fabrizio Carloni, che si aggiudica il Trofeo Beratrelli in una gara che diventa una sorta di derby, dato che al via si presenta anche una Lazio molto agguerrita, ma il successo è sempre romanista. Si capisce subito, perché 10 chilometri dopo la partenza il biancoceleste Concordati va in fuga e accumula un discreto vantaggio, sfruttando anche il fatto che il gruppo non sembra credere molto al suo tentativo. Sono proprio i ciclisti laziali a tenere bassa l’andatura, provando ad “addormentare” la corsa, lasciando prendere un bel vantaggio al loro compagno di squadra. Da Zagarolo in poi, complice una caduta, Concordati inizia a perdere terreno e la corsa diventa subito più fluida e incerta. Dopo una serie di scatti il gruppo si fraziona in due, per poi riunirsi nel momento in cui Concordati viene ripreso. Compatto, sì, ma per poco. In pratica, è come se la corsa ricominci da capo, ma stavolta a ritmi altissimi. Ognuno dei partecipanti tenta l’allungo, ma trova sempre qualcuno pronto a riprenderlo. E si va avanti così fino al rettilineo finale, anzi, fino a dieci metri dal treaguardo. Lì emerge di prepotenza la maglia giallorossa di Fabrizio Carloni, con uno scatto al quale nessun altro riesce a tenere testa.
Se si considera che Carloni otto giorni prima aveva vinto un’altra corsa a Zagarolo, è il quinto successo in tre settimane per la Roma. Due per Trapè, uno per Massi, due per Carloni. “Il successo è meritatissimo – scrive il Corriere dello Sport – e conferma il valore del ragazzo di Pietro Chiappini. Carloni, già prima che gli esordienti iniziassero il primo anello della loro carriera, era additato come uno dei più bravi. Sta confermando le previsioni. E’ azzardato parlare troppo in anticipo, ma è probabile che, se il ragazzo ce la metterà tutta, la Roma abbia trovato un altro campione. E con lui ci sono altri che girano bene nella società giallorossa, ad esempio Brunetti, Bellagamba e Bellettati. Brunetti è stato sfortunatissimo, perché è caduto a cinquecento metri dal traguardo dopo una eccellente gara. Comunque il bravo Alfonso avrà tutto il tempo per rifarsi. Al suo attivo c’è inoltre lo scatto risolutivo a Zagarolo, che ha segnato l’inizio del dominio della Roma sulla corsa e sulla Lazio. Bellagamba ha ottenuto un ottimo terzo posto”. A proposito, Bellagamaba in settimana aveva vinto una corsa a Lunghezza, quindi il conto va aggiornato e in realtà i successo dell’A.S. Roma sono sei in tre settimane.
E’ una A.S. Roma Ciclismo troppo forte, quella del 1958. Si fatica anche a tenere il conto dei successi.