Luigi Maura, dell’A.S. Roma Ciclismo, parteciperà per la decima volta: «Una granfondo bellissima, con atleti da tutto il mondo: è la Maratona di New York della bici»
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di Luca Pelosi (Il Romanista)
È come la maratona di New York, è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita sportiva di una persona, anche se parteciparvi non è facile. È la “Marathon dles Dolomites”, 180 chilometri (nel percorso più lungo) con partenza da La Villa e arrivo a Corvara, passando per cime mitiche come il Passo Pordoi, il Passo Gardena e il Passo Giau. Partecipare non è facile perché non sono ammesse più di ottomila persone, ma le richieste sono almeno dieci volte tanto. Quest’anno, poi, ci sono 3400 posti già presi dagli iscritti del 2021 e 3200 già presi tra partecipanti di diritto, tour operator e iscrizioni a prezzo maggiorato con ricavato in beneficenza. Solo 1400 ciclisti hanno potuto accedere tramite sorteggio e tra loro ci sono Roberto Brusco, Umberto Donati, Pierpaolo Fanelli, Santino Gentile, Lucio Pizzamiglio, Roberto Torroni e il “Sindaco”, Luigi Maura, referente del Team Strada insieme a Roberto Marcotullio.
Luigi Maura è alla sua decima partecipazione, aspetto che rende evidente il suo legame e la sua passione per questa granfondo, che prevede anche un percorso medio da 106 chilometri e il Sellaronda da 55 chilometri. «La gara è inserita nel circuito Prestigio – ci racconta – volevo cedere il mio posto a Roberto Marcotullio, ma non ha potuto e quindi eccomi qui, per la decima volta al via di una granfondo bellissima, dove si può godere di paesaggi meravigliosi e alla quale vogliono partecipare ciclisti da tutto il mondo e anche questo aspetto rende l’atmosfera fantastica. Sì, è la maratona di New York del ciclismo».
Ne sono successe tante, a Luigi Maura, in occasione della Marathon dles Dolomites. «Era diventato un appuntamento fisso per me e per la mia famiglia. E poi mi sono capitate tante cose. Una volta ho vinto una bici Pinarello da gara. Un’altra volta ancora ho partecipato a un concorso fotografico. Il tema era la borraccia. Sono arrivato terzo e potevo scegliere tra uno sconto sul pacchetto che prevedeva iscrizione e alloggio o partire nella prima griglia. Scelsi di partire nella prima griglia e alla partenza suonarono l’inno della Roma. In un’altra occasione ancora ho vinto un premio speciale che viene assegnato da un’applicazione che prevede il tracciamento via Gps dei percorsi. In pratica si calcola la media generale dei chilometri percorsi tra tutti gli iscritti e poi si va a vedere chi si è avvicinato di più. E vinsi io. Mi è capitato anche di essere intervistato da Gigi Sgarbozza, che per tantissimi anni è stato impegnato in Rai con il Giro d’Italia e che è pur sempre uno di noi, dato che ha un passato agonistico importante con la Roma Ciclismo. Sono molto felice di esserci per la decima volta e chissà che non capiti qualche altra sorpresa. Una cosa è sicura, esserci è già bellissimo e ne vale sempre la pena. E avere sette ciclisti giallorossi sarà ancora una volta motivo di orgoglio per tutta la società».